SPECIALE SCUOLA: SI RIPARTE!
Roma 31 agosto 2022 – Dopo due anni, molto complessi a causa della pandemia, al primo settembre, con l’avvio dell’anno scolastico, si appalesano una serie di criticità che devono essere affrontate e risolte per garantire un rientro a scuola senza caos.
Con la riapertura delle scuole si ripresentano gli stessi problemi per i quali da anni proponiamo soluzioni. Per lo Snals-Confsal occorre potenziare il trasporto pubblico locale, che resta uno dei fattori più importanti per garantire il rientro in sicurezza degli alunni e del personale. Altrettanto rilevante è il finanziamento di interventi per l’installazione di moderni ed efficienti sistemi di ventilazione degli spazi, dal momento che sappiamo che il solo uso delle mascherine non garantisce adeguati livelli di sicurezza. È, poi, necessario rivedere le norme che regolano i criteri di determinazione degli organici per diminuire stabilmente il numero degli alunni per classe, evitando di ritrovarci di nuovo con classi sovraffollate fonte di elevati rischi di diffusione del contagio. L’organico Covid deve essere reintrodotto dando allo stesso tempo corso ad una revisione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, che consenta una migliore gestione di unità meno complesse e più vicine ai bisogni della comunità scolastica.
Urge l’allineamento degli stipendi di tutti i lavoratori della scuola alla media di quelli europei, avviando fin dal prossimo contratto collettivo nazionale la riduzione dei vistosi divari retributivi attualmente esistenti. Tra l’altro gli stipendi del personale della scuola sono notevolmente inferiori anche alla media di quelli erogati per i restanti dipendenti del pubblico impiego.
Il PNRR dispone di enormi risorse che non possono essere destinate esclusivamente al miglioramento delle infrastrutture. Nuove strutture senza adeguati servizi e senza il riconoscimento del lavoro sono destinate a restare vuoti contenitori che non potranno mai incidere sulla reale qualità del servizio.
Le prime misure attuative della Missione Istruzione del PNRR prevedono sostanziosi finanziamenti alle istituzioni scolastiche, decisi, però, verticisticamente con parametri non sempre equi e condivisibili. L’attuazione dei programmi di spesa investe sia la qualità del sistema istruzione, con interventi rivolti al contrasto della dispersione, sia l’accelerazione della transizione digitale, con la creazione di ambienti didattici evoluti ed innovativi.
Le procedure operative introdotte con tali misure prevedono un impegno straordinario del personale della scuola ed in particolare di quello tecnico ed amministrativo, già gravato, come sottolineato più volte dallo Snals-Confsal, dalle nuove regole per l’immissione e la conferma in ruolo, la formazione selettiva e la disciplina premiale introdotte con il DL 36/22.
Lo Snals-Confsal esprime profonda preoccupazione per le modalità con le quali viene gestita l’attuazione del PNRR nella scuola, posta sotto la guida di una nuova struttura, una vera e propria Unità di missione, la cui azione può comportare notevoli rischi di centralizzazione e burocratizzazione dei processi. Le scuole rischiano di essere soffocate da input continui e controlli estenuanti per adempimenti formali e distanti dai connotati democratici che dovrebbero caratterizzare l’agire delle scuole autonome. Evidentemente si vuole che la comunità scolastica sia operativamente al servizio di indicazioni, decisioni ed indirizzi calati dall’alto, senza alcun riferimento ai contesti reali.
Le criticità connesse alla sovrapposizione degli interventi richiedono procedure tecniche adeguate, ma, soprattutto, l’attribuzione alle scuole di una reale autonomia nelle scelte e nella gestione. Il monitoraggio degli interventi deve avere come obiettivo, da un lato la misurazione del grado di avanzamento delle azioni, il raggiungimento del target previsto dal PNRR e il rispetto del cronoprogramma da parte di ciascuna scuola attuatrice, dall’altro la realizzazione degli interventi, come ad esempio di quelli relativi alla prevenzione e al contrasto della dispersione. I dati di monitoraggio devono essere resi disponibili in forma aggregata per ciascuna scuola all’interno di una piattaforma che consenta di avere, in tempo reale, lo stato di avanzamento delle azioni.
Da tempo viene annunciata un’ennesima riforma degli istituti professionali. A tal riguardo riteniamo che gli interventi previsti dal D.lgs. 62/2017 abbiano già compromesso le finalità tradizionali dell’istruzione professionale, sottraendole di fatto qualsiasi ruolo nell’istruzione e nella formazione professionale. Tale situazione ha avuto effetti negativi soprattutto nel Mezzogiorno dove si registra un impoverimento dell’iefp, quando sarebbe stato opportuno avvalersi del contributo delle scuole per consolidare le elevate opportunità di inserimento lavorativo legate a tale tipo di istruzione.
Il PNRR consentirà in massima parte la ricostruzione di scuole vetuste e insicure, ma il miliardo di euro previsti non riuscirà a coprire nemmeno la metà del fabbisogno rilevato con i bandi appena chiusi. Bisogna programmare l’attuazione degli interventi con notevole rapidità per evitare il rischio di lasciare gli studenti senza aule. Poi bisognerà potenziare gli interventi di efficientamento energetico, anche in relazione alla drammatica emergenza energetica che stiamo vivendo.
Gli interventi sull’edilizia meritano però una riflessione: a cosa servono più aule se i criteri di determinazione degli organici restano gli stessi? Avremo più aule, più sicure e più tecnologiche, ma con organici che non consentiranno di evitare il loro sovraffollamento, come non risolveranno il problema del precariato e della continuità didattica.
Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)