Confronto sui nuovi ordinamenti professionali del personale ATA

42.114 posti di collaboratore scolastico saranno trasformati in posti di operatore. Previsti 950 posti da funzionario, rinunciando ad altrettanti posti di assistente amministrativo.

Personale ATA

Il 27 marzo si è tenuto un incontro tra il Ministero e le organizzazioni sindacali per discutere la riorganizzazione del personale ATA, con particolare attenzione alle progressioni verticali e alla creazione di nuove figure professionali. L’obiettivo principale è l’uso ottimale dei 36,9 milioni di euro previsti dal CCNL di gennaio 2024.

Uno dei punti cardine della proposta ministeriale riguarda la trasformazione di 42.114 posti di collaboratore scolastico in altrettanti posti di operatore scolastico, garantendo così un operatore per ogni plesso esistente. Questo intervento assorbirà circa 25 milioni di euro, con un incremento salariale annuo di 595 euro lordi per i nuovi operatori.

Le risorse residue, pari a circa 11,8 milioni di euro, saranno invece destinate alla creazione di circa 950 posti da funzionario, mediante la trasformazione di altrettanti posti di assistente amministrativo.

I sindacati hanno sollecitato una verifica più approfondita delle risorse disponibili, con l’obiettivo di aumentare il numero dei funzionari previsti e di ampliare il quadro delle nuove figure professionali, includendo anche il funzionario dei servizi tecnici.

Inoltre è stata chiesta un’analisi più dettagliata dei costi delle trasformazioni e una redistribuzione più equilibrata delle nuove figure tra i vari gradi di scuola, includendo anche gli istituti onnicomprensivi. Inoltre, è stato chiesto un aggiornamento delle tabelle di ripartizione elaborate dal Ministero.

Inoltre hanno ribadito che costituire 950 funzionari e automaticamente ridurre l’organico degli assistenti amministrativi di esattamente 950 unità, non è condivisibile.

Il dibattito proseguirà il 2 aprile, con l’obiettivo di raggiungere una soluzione condivisa che valorizzi il personale ATA, garantendo sia la sostenibilità economica che il miglioramento dell’organizzazione scolastica.